L’elefante e la corda
L’ELEFANTE E LA CORDA di Paulo Coelho
Ecco il sistema adottato dai domatori del circo per fare in modo che gli elefanti non si ribellino mai. E io sospetto che questo succeda anche con molta gente…
Ancora piccolo, l’elefantino viene legato con una grossa corda a un palo saldamente conficcato nel suolo. Egli tenta di liberarsi più volte, ma non ne ha le forze sufficienti.
Dopo un anno, il palo e la corda sono ancora sufficienti per tenere legato l’elefantino. Egli continua nel suo tentativo di liberarsi, senza riuscirci.
A questo punto, l’animale comincia a capire che la corda sarà sempre più forte, e rinuncia ai tentativi. Quando arriva all’età adulta, l’elefante si ricorda ancora che, per molto tempo, ha sprecato invano energia tentando di liberarsi.
A questo punto, il domatore potrebbe anche legarlo con un filo sottile a una scopa, comunque l’elefante non cercherebbe più di liberarsi.
Paulo Coelho
da Wikipedia
Nato a Rio De Janeiro il 24 agosto 1947 da una famiglia borghese di origini portoghesi, residente nel quartiere residenziale di Botafogo. Coelho sin da giovanissimo mostra una vocazione artistica ed una sensibilità fuori dal comune. Iscritto alla Scuola Gesuita San Ferdinando, mal ne sopporta le regole, soprattutto l’imposizione della preghiera, pur scoprendo qui la propria vocazione letteraria: il suo primo premio letterario lo vinse infatti con un concorso scolastico di poesia.
Il suo rifiuto per ogni regola di comportamento che gli viene imposta lo porta a vivere enormi contrasti con sua madre. A detta di Coelho, è lei che lo fa ricoverare in un ospedale psichiatrico nel 1965 e nel 1966, convinta che le ribellioni del figlio siano da imputare a una malattia mentale. In un successivo ricovero, nel 1967, lo scrittore viene sottoposto a elettroshock in quanto, egli narra, era sua intenzione avvicinarsi al teatro, allora reputato dalla borghesia brasiliana come una fucina di perversioni ed immoralità.
Dopo un breve periodo in cui si dedica agli studi di economia, per assecondare i voleri del padre, nel 1970 li abbandona per poi partire, nei successivi due anni, alla scoperta del mondo per soddisfare il bisogno di esperienze — complice la sua completa immersione nella cultura hippie del periodo — ma soprattutto per evitare il rischio di venire nuovamente internato…..
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Ps. Purtroppi questo racconto di Paulo Coelho è una storia veritiera e credo sia una metafora perfetta di come la società ci influenzi fin da piccoli con credenze e abitudini altrui facendoci perdere di vista la nostra direzione e le nostre possibilità.
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Stammi al Meglio Ciao Marco
Tag: abitudine, limiti, Paulo Coelho, paura
Originally published at www.latuamappa.com on February 21, 2013.